Due anni di MS Flight Simulator

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Dopo due anni giusti (era l’agosto del 2020 quando lo acquistai) torno oggi a reinstallare MSFS2020 sulla mia macchina. Non vi ho quasi mai volato. E dopo quasi 25 anni passati a smanettare con le versioni precedenti dotate di un motore grafico degno degli anni 90, retrogrado e buggato, che richiedeva ore e ore di specifici codici e stringhe su file di configurazione e nottate passate a studiare tutorial e forum quasi ed esclusivamente in inglese, oggi con l’ultima versione di MSFS tutto questo non è più necessario. Si avvia, si vola, ci si gode il panorama e basta, non si “tweakka” nulla. Sta proprio qui il paradosso di quest'ultima versione del simulatore Microsoft. Da quando avevo smesso di smanettare sul codice era venuta incredibilmente meno la voglia di volare. Strano ma vero. Un po’ come accade quando usi un Mac e non ci devi fare nulla; con Windows invece sei sempre li a modificare o togliere qualcosa ed almeno 1 o 2 volte all’anno formatti il pc, se non altro per puro piacere, mascherato in realtà dall'unica vera ragione: vuoi una macchina sempre snella, pulita, con meno spazzatura digitale possibile, mai in realtà totalmente eradicata, basta infatti spulciare nelle chiavi di registro di Windows per trovarci il mondo, anche ciò che non hai mai installato. Gates aveva concepito il suo S.O. così all’inizio e nei decenni non l’ha mai cambiato. Un grande innovatore, non c’è che dire! Spazzatura digitale che si accumula rallentando nel complesso la macchina. Era troppo difficile concepire un sistema operativo come il Mac dove cancelli tutto ciò che hai installato con un semplice click o drag and drop nel cestino. Troppo difficile ed intuitivo. Con Apple infatti questo non lo fai, lo accendi, lavori (soprattutto lavori) disinstalli e tutto è perfetto. Insomma una noia in fin dei conti! 

Ecco con le versioni precedenti di Flight Simulator per anni ho smanettato, alla conquista di 1 o 2 fps che potevano fare la differenza in approach o short final. Per anni mi sono specializzato in liners, ho volato sempre e solo rigorosamente 738 ed MD-11 dei quali conoscevo a memoria ogni procedura e checklist. Frequentando gli aeroporti “most dangerous all over the world”, tra cui il mitico Kai-Tak, ad Hong Kong. Sul tubo ci sono moltissimi video di VHHK, uno fra i piú belli riguarda un hard landing MD11 Alitalia; da guardare (e da ascoltare, il crew é tutto italiano) per capire l'effettiva difficoltá e l’abilità di pilota e co-pilota che fanno atterrare su un lingua di terra di poco più di 3,8 km (in pieno centro abitato ad Hong-Kong) un wide-body di oltre 220 tonnellate ad oltre 175KTS (circa 320 Km/h). 

Dall’IFR però vorrei spostarmi un po’ verso il VFR ed MFSF 2020 con la grafica mozzafiato che ha lo consente pienamente. Però ho visto la nuova versione del 738 PMDG e me ne sono già innamorato, glareshield accattivante come tutta la sua avionica. Mi sa che ritorno al vecchio amore, l'IFR. 

Il perché di tutta sta pappardella? Non lo so nemmeno io. A volte la passione ritorna, in piena estate; passione che coinvolge ragazzini ed ultra ottantenni. Non definitelo mai un gioco, i simmers (cosi ci si chiama in gergo) non ve lo perdonerebbero mai, il simulatore é studio, approfondimento, passione. Quella del volo, che fin dal mito di Icaro ha affascinato l'uomo. Perché vedere il mondo dall'alto con gli occhi di un ucello ci appaga molto di più e rende il mondo più bello. 

Have a safe flight!

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