Nell'era di internet e delle comunicazioni a distanza, sempre più facilitate, sembrerà quasi inverosimile che ci sia ancora qualcuno che vuole diventare radioamatore. Eppure, e per fortuna, la reatà è proprio questa. La radio è più viva che mai e la sempre più stretta integrazione con internet le fa vivere sempre una nuova vita. Eh si, a differenza della rete, dove paradosslamente tutti possono accedere ad un pc e connetersi con il mondo intero, per poter usare la radio ci vuole un'abilitazione specifica, una patente vera propria. E per ottenerla è necessario superera un esame ministeriale.
La domanda è piuttosto: ha ancora senso oppure no?
Io propendo per la prima ipotesi, è giustissimo. In primis perchè si tratta di sensibilizzare ed educare l'utente finale all'utilizzo di un mezzo di comunicazione molto potente che va gestito con cautela e con la corretta consapevolezza ed in secundis perchè solo lo studio, direi lo studio continuo e l'approfondimento della materia, che senza esame solo pochi seguirebbero, ci consente di crescere ed apprendere continuamente.
Trovo strano infatti il contrario; anche chi usa internet infatti dovrebbe sostenere un esame prima di potervi accedere a mio modo di vedere. Primo appunto perchè è sarebbe importante conoscere come funziona una rete telematica e secondo perchè anche sapersi comportare in rete, la cosidetta netiquette, è fondamentale per un corretto utilizzo del mezzo.
Rapporti sbilanciati e profilazione
Ma si sa che qui il rapporto è totalmente sbilanciato a favore di internet e dei grandi provider di telecomunicazioni che gestiscono il traffico dati. Infatti la grande differenza con la radio è che per andare on line con internet dovete pagare un abbonamento mensile (ADSL) mentre con la radio non serve assolutamente (si accende e si parla, si paga solo la corrente) e secondo con internet siamo tutti schedati e profilati, cosa che con la radio non succede assolutamente, o meglio è molto più difficile poterlo fare.
Questione di mercato?
Cambiano anche le condizioni di accessibilità e fruizione alla rete internet rispetto alla radio. Paradossalmente non saprei se sia molto meno costoso usare internet. Se pensiamo ad un cellulare o ad un pc (5/600€ il minimo per iniziare) e ci aggiungiamo il costo dell'ADSL mensile (25/30€) al costo di un apparato radio (un buon usato a seconda della radio possiamo portarlo a casa sui 3/400€ senza contare che non necessita di aggiornamenti e l'obsolescenza è spesso anzi un pregio) alla fine non spendiamo molto di meno rispetto ad avere una stazione radio tutta nostra che crescerà nel tempo. Quello che cambia sicuramente è il fatto che internet ed un pc sono comunque estremamente più semplici da usare rispetto alla radio, ma nel contempo sono anche molto meno affascinanti. Anche qui viene dunque semplice capire che il rapporto utente radio ed utente internet è forse 1:1 milione senza esagerare. Per andare on air infatti bisogna saperlo fare, bisogna arrangiarsi ed un pò barcamenarsi avendo molta pazienza, accordare antenne e cambiarle a seconda dell'esigenza; per andare invece online basta semplicemente accendere un pc con un browser o usare un cellulare ed il gioco è bell'e fatto. Niente di più semplice.
E' chiaro che la mia comunque è una provocazione, ma fino ad un certo punto. E' indubbio che inter abbia cambiato il mondo. Fa parte di quelle scoperte che cambiano la storia ed il modo di viere delle civiltà. Un pò come successe 120 anni con la scoperta delle trasmissioni senza fili da parte di Marconi.
Ma una cosa la radio vi garantirà sempre: la libertà, cosa che invece il neonato internet non può in alcun modo garantire.
La radio appartiene alla legge della fisica e della natura, internet appartiene solo ai provider.
W la radio!
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