Venezia sfregiata

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Preservare questo grande patrimonio è un dovere morale, ma quando lo capiremo forse sarà troppo tardi.
Punto e a capo, non è cambiato nulla e nulla mai cambierà fintantochè il modo di agire e di pensare rimarrà sempre lo stesso. Venezia è sfregiata da un evento tanto naturale quanto millenario connaturato con l’essenza stessa  della città. Venezia non sarebbe Venezia senza l’acqua alta e probabilmente non avrebbe quel fascino triste e malinconico che la pervade quando la laguna comincia a ricoprire l’isola.Ma vi è un limite a tutto, al giorno d’oggi non è più tollerabile che una marea, seppur di livello eccezionale, metta in ginocchio una città e contribuisca a disintegrarne l’immenso patrimonio artistico. Senza contare poi il grande sfregio psicologico inferto ai cittadini e agli abitanti del capoluogo veneto.

Il rimedio c’è, ma e fermo da anni per vicende burocratiche e giudiziarie. L’eterno mantra che si ripete costantemente ed incessantemente. Non solo è inverosimile che un opera come il Mose sia stata progettata (il “pro gettone” è del 1981) ed iniziata così in ritardo ma ancora peggio è che essa venga frenata da lungaggini burocratiche che hanno come esito il lento e logorante sfinimento della città lagunare. Si parla ora dell’inaugurazione nell’inoltrato 2021, quindi almeno un’altra stagione Venezia dovrà affrontarla senza il suo salvatore. Eppure l’opera è già corrotta in partenza e già soffre ancora prima di essere collaudata ed in funzione, almeno questo ci raccontano le cronache.

Ma la cosa ancor più triste è vedere gli SMS solidali: davvero crediamo che i 2 eurodovrebbero cambiare la situazione? Encomiabile l’iniziativa per carità, ma uno Stato che si definisca tale deve poter spendere a deficit per realizzare opere di primaria importanza a salvaguardia di un bene patrimonio non solo di tutta la nazione ma dell’umanità intera.

Quand’è che capiremo ed apprezzeremo il grande patrimonio artistico che i nostri avi ci hanno lasciato e tramandato in eredità? Quand’è che realizzeremo che ciò che l’Italia possiede non lo possiede nessun altro paese al mondo? Paradossalmente potremmo vivere di cultura e turismo; invece non abbiamo la pur minima consapevolezza della ricchezza artistica della nostra grande Italia.

Preservare questo grande patrimonio è un dovere morale, ma quando lo capiremo forse sarà troppo tardi.

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