Striduli ansiogeni ed irritanti personaggi senza anima propongono episodi in cui non esiste più un riferimento centrale, non c’è più una storia di fantasia o comunque trasposta dalla realtà. Rimango sempre più esterrafatto di fronte all’insignificante messaggio dei cartoni animati di oggi che vengono proposti alle giovanissime generazioni. Più che insignificante definirei addirittura deleterio il loro messaggio di fondo. Per lo più, con qualche rarissima eccezione (che non mi viene in mente), rappresentano il nulla, il vuoto assoluto o nel migliore dei casi la vanità più totale.Striduli ansiogeni ed irritanti personaggi senza anima propongono episodi in cui non esiste più un riferimento centrale, non c’è più una storia di fantasia o comunque trasposta dalla realtà. E’ addirittura ammessa l’eruttazione o la flatulenza gratuita, stimolo per la deflagrazione del riso. Verba vana aut risui apta non loqui fece dire Umberto Eco al Venerabile Jorge da Burgos. Peccato che in quel contesto venisse citato Aristotile e la sua poetica.
Ma non è tanto il gesto in se stesso, piuttosto la gratuità del contesto in cui viene proposto, senza un nesso logico. Vengono rappresentate delle chimere antropomorfe senz’anima; tanto per citarne uno tra i più famosi Uncle Grandpa, una specie di Schuhplattler con dei brat wurstel rossi al posto dei baffi ed un marsupio parlante, che per amico ha una fetta di pizza con occhiali ed una specie di salamandra gigante. Mi chiedo cosa attragga di questo cartone, che è uno dei tanti. Mi viene risposto che piace perché è cosi. Mah…
Mi sento davvero vecchio quando ricordo i nostri meravigliosi cartoni animati di quando eravamo noi bambini; di tutti i generi, indipendente se fossero pensati per maschietti o femminucce. Io con orgoglio rivendico l’insuperabile Goldrake tra i robot (anche se avevo un debole anche per Gig robot d’acciaio), e nelle avventure l’inossidabile Conan il ragazzo del futuro. Senza contare tutti gli innumerevoli altri. Storie che seppure inventate avevano un significato profondo e trasmettevano un messaggio di speranza o che comunque raccontavano una storia tratta dalla realtà (Lady Oscar). Vogliamo parlare delle sigle poi? Tutt’ora attuali. Perché tutto questo è stato cancellato? Volutamente?
Quando ho fatto vedere ”Conan il ragazzo del futuro” ai miei due figli sono rimasti a bocca aperta, volevano rivederlo dall’inizio una volta terminato. Ed io lo rivedo sempre volentieri insieme a loro. Ecco, mi chiedo, perché non vengono proposti o riproposti cartoni animati che trasmettono dei valori? Vogliono creare un gregge di depensanti acefali? Non pretendo che vengano proposte le meravigliose storie di Hayao Miyazaki, capolavori unici nell’arte dell’animazione, ma che almeno ci ridiano i nostri amati cartoni che hanno fatto la storia degli anni Ottanta.
Nessun commento :
Posta un commento